PRURITO VULVARE: cause, diagnosi e rimedi

14/03/2017

Oggi vi parlerò del prurito vulvare, cioè localizzato a livello dei genitali esterni femminili, è uno dei sintomi che più frequentemente possono capitare nel corso della vita di una donna dall’infanzia alla menopausa, e le cause possono essere di varia natura.

Come si presenta

Il prurito a livello della vulva si può presentare con gradi diversi di intensità, durata ed estensione.

A volte può essere avvertito come come un formicolio o un pizzicore oppure come una sensazione dolorosa, può interessare tutta la vulva o solo una parte.

Può presentarsi anche solo in particolari momenti della giornata, e può peggiorare durante le ore pomeridiane o durante la notte cosa questa che determina anche la comparsa di disturbi del sonno e insonnia con importanti ripercussioni sull’equilibrio psicologico della paziente.

Da un punto di vista clinico è possibile osservare a livello vulvare nella maggior parte dei casi delle lesioni cutanee che anche il solo grattamento può determinare.

In una fase iniziale si può riscontrare solo un semplice arrossamento (eritema) con eventuali lesioni di tipo orticarioide associate ad escoriazioni lineari.

Successivamente queste lesioni possono trasformarsi in lesioni papulose follicolari, coperte da croste nerastre e sanguinanti, lesioni queste che possono infettarsi dando origine a delle piodermiti.

Con il tempo la cute può assumere un colore diverso più o meno diffuso e il prurito vulvare può associarsi a un ingrossamento dei linfonodi locali, come reazione aspecifica,  non necessariamente dovuto a una superinfezione.

Il prurito stesso di per sé può essere la causa di insorgenza di lesioni più o meno pigmentate con aspetti di vario tipo, papulosi, a placche più o meno infiltrate tipiche dei processi di lichenificazione.

La diagnosi e le cause

La diagnosi inizialmente si basa sulle condizioni che possono aver scatenato il prurito vulvare, oltre che sul quadro clinico.

I fattori scatenanti possono essere indumenti di lana, il freddo o il caldo e sostanze irritanti (detergenti intimi, detersivi usati per lavare la biancheria intima, ecc.).

Quando ci si trova di fronte a situazioni tipiche causate da vulvovaginiti di tipo infettivo (da Candida, Trichomonas, Gonococco, ecc.)  ci sono dei quadri inconfondibili che agevolano la diagnosi.

Altre volte ci sono cause dermatologiche abbastanza caratteristici che facilitano la diagnosi: psoriasi, lichen, sifilide, condilomi, pemfigo, ecc.

Ma la diagnosi comunque non sempre è facile quando si giunge all’osservazione del medico tardivamente quando al quadro iniziale si sono sovrapposte le sequele delle lesioni da grattamento, o dall’uso di medicamenti “fai date” non consigliati dal medico dopo una visita accurata.

In questi casi si giungerà alla diagnosi definitiva solo procedendo per tappe escludendo di volta in volta varie possibili cause come:

- Infestazioni da ossiuri

- Parassitosi come pediculosi (pidocchi) inguinale, scabbia

- Scarsa igiene

- Irritazione dovuta a saponi, creme, lavande, ecc.

- Sensibilizzazione da indumenti

- Lesioni vulvari di tipo distrofico o atrofico legate ad esempio alla menopausa

- Forme psico-somatiche

- Malattie dermatologiche (lichen sclerosus, psoriasi,dermatiti, ecc.)

Per la diagnosi andranno poi considerate anche cause generali che potrebbero essere responsabili del sintomo prurito vulvare, come diabete, allergie, disordini endocrini,carenze vitaminiche,ittero col estatico, gotta, leucemie, cause tossiche.

Il trattamento e i rimedi

Il trattamento sarà diverso a seconda della causa che l’ha scatenato ovviamente.

In tutti i casi comunque sarà bene evitare di assumere a scopo sintomatico prodotti che abbiano caratteristiche sensibilizzanti (profumi, coloranti, ecc.) o farmaci (antistaminici, cortisone, ecc) senza aver consultato il vosto medico.

Inoltre sono utili alcune regole da seguire in caso di prurito vulvare.

Per quello di natura infettiva:

- effettuare una corretta igiene intima

- utilizzare il profilattico

- tenere regolare la funzione intestinale al fine di stabilire un equilibrio della flora batterica intestinale e vaginale, attraverso un’alimentazione corretta, l’attività fisica regolare, e bevendo acqua oligominerale in quantità adeguata

- assumere fermenti lattici

- indossare biancheria intima in cotone, utilizzare assorbenti o salvaslip ipoallergenici ed evitare gli indumenti stretti

Per quanto riguarda il prurito vulvare da carenza di estrogeni, tipico da riscontrare in menopausa, fatevi consigliare dal ginecologo una cura appropriata che potrà essere di tipo ormonale o non ormonale e comunque ricordate di bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno perché anche una buona idratazione è importante per le mucose e la pelle vulvovaginale.

Autore:

Dott.ssa Vincenza De Falco, Specialista in Ginecologia e Ostetricia

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GINECOLOGA ESPERTA in Menopausa e Premenopausa

La dott.ssa Vincenza De Falco è specializzata in Ginecologia e Ostetricia ed è esperta per la diagnosi e il trattamento dei disturbi legati alla menopausa.

Da più di vent'anni si dedica con particolare attenzione alla salute della donna in premenopausa e in menopausa, portando avanti con passione progetti di studio e di ricerca.

Fornisce le seguenti consulenze specifiche per il periodo che precede (pre-menopausa) e durante la menopausa a Roma:..

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Candida vaginale in menopausa:

La vaginite da Candida è una delle infezioni vaginali più frequenti nella donna in età fertile, ma si può presentare anche in menopausa a causa delle modifiche dell’ambiente e del ph vaginale determinato dal calo degli estrogeni, che predispone più facilmente alle infezioni.

Si manifesta con prurito e gonfiore vaginale, perdite a grumi, bruciore e taglietti, sintomi che associati a quelli della atrofia vulvovaginale in menopausa si ripercuotono negativamente anche sulla sessualità con presenza di dolore e impossibilità ad avere rapporti sessuali 

Che cos’è la Candida?

La candida è un fungo.

Ne esistono vari tipi: la più frequente Candida albicans, e quelle meno frequenti come la Candida Glabrata,Tropicalis e  Krusei.

Normalmente la candida fa parte della flora microbica presente in vari distretti del nostro organismo come l’intestino, la vagina, la bocca.

Se si verificano condizioni particolari come...

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Citolisi di Doderlein, vaginosi lattica o candida vaginale?

Oggi voglio parlarvi di una situazione che capita di riscontrare abbastanza spesso nelle donne, specialmente in età fertile: la citolisi di Doderlein, conosciuta anche come vaginosi lattica o vaginosi citolitica.

Le infezioni vaginali con bruciore, prurito e perdite vaginali sono comuni da riscontrare nelle donne dall’infanzia alla menopausa.

La vaginosi batterica, le vaginiti da candida e trichomonas sono le tre cause più frequenti di fastidi e perdite vaginali.

Ci sono però alcune pazienti che presentano sintomi uguali a quelli da candida vaginale che non si risolvono con le classiche terapie usate per curare una vaginite da candida.

In questi casi è sempre opportuno sospettare una vaginosi citolitica...

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